Il segno della croce                                           

 

Distesa sul letto operatorio,      le luci accese sul tuo corpo nudo ,     magro di antica povertà ,     fili e tubi si distaccano dal corpo,     suoni meccanici alternanti.        Serena di trascendenti  certezze,   aspetti il sonno artificiale incipiente.            Poi improvviso il pensiero:  non c’era stato tempo per il segno della croce,     da sempre compagno dei giorni della vita.     Il chirurgo ha udito il mormorio sommesso,      ha posto la mano guantata su di te,        dalla fronte, al  cuore, alle spalle.     Tu hai sorriso, e  hai chiuso gli occhi.      Dopo,        cambiati i guanti,      ha iniziato il suo lavoro.