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La signora delle case popolari basse

Abitava in un piccolissimo quartiere, agglomerato di pochi edifici che chiamavano le case popolari basse, tirate su in fretta dopo la guerra a dare un tetto ai senza casa, scampati dalle macerie delle abitazioni distrutte dai bombardamenti.     Ma c’era anche gente che veniva da fuori con storie nascoste da dimenticare.    Povertà ed eredità genetiche  avevano prodotto una progenie infelice come si chiamavano allora i diversamenti abili di oggi: molti ritardati e frenastenici, neurolesi ed oligofrenici.     Quelli normali, con una forte passione per la devianza e la violenza.         Uno dei molti che …

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Un libro di monsignor Bartoletti pubblicato anni fa, di cui scrivemmo una recensione su un giornale regionale. Lo riproponiamo per mantenere viva la memoria di questo grande uomo del nostro territorio.

AGOSTINIANI A SIGILLO

Si tratta di una ricerca storica ponderosa e minuziosa che ha richiesto anni di lavoro su archivi e fonti documentarie difficili da trovare, e che solamente la sagacia e perseveranza dell’autore ha permesso di realizzare.                                  E’ un esempio di storia minimalista, dove l’oggetto della ricerca è un convento agostiniano di un piccolo paese dell’Umbria: Sigillo.     Si raccontano le mura, gli arredi, gli uomini, …

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La nostalgia ipocrita del mondo contadino

 

 

La comprensione dei fatti e delle idee contemporanee è difficile, e questa difficoltà interpretativa finisce per colorare il presente di una nota negativa, che ci fa dire oggi come ieri, con un’espressione logora e che significa tutto e niente, che il mondo è in crisi.   Dibattiti, analisi, prospettive cercano di far chiarezza, ma raramente si riesce ad arrivare ad una conclusione.  E d’altra parte sarebbe impossibile, giacché il presente è divenire e l’attimo che stiamo vivendo è già contemporaneamente passato e futuro, vissuto da archiviare e futuro da inventare.   Per questa difficoltà …

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                    Una domenica

Non è più un paese, non lo è mai stato , un gruppo di case intorno alla ferrovia e all’acqua minerale, l’acqua di Nocera Umbra della premiata ditta Bisleri di Milano.    Produceva anche un liquore il Ferro-China Bisleri che davano ai bambini gracili:    ferro + acqua di nocera+ alcool= una bomba.      Chi sa che ne direbbero oggi?    Poi Bisleri morì e l’azienda passò di mano senza più il prestigio del fondatore;  poi le acque diminuirono per la captazione selvaggia che cominciarono a fare  i perugini, che in cima al colle da cui hanno da sempre dominato l’Umbria con …

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Il malato calabrese

Erano venuti la notte dalla Calabria: il malato, e i famigli, uomini e donne in numero cospicuo .   Lui era stato operato alcuni mesi prima da noi o meglio dal professore, io ero stato il suo aiuto.  Ci trovavamo lì di nuovo in quella clinica per una serie di interventi.   Il malato calabrese stava bene, non aveva problemi, però voleva quella visita di controllo e con lui si era spostato tutto il clan.    La fiducia nei nostri confronti era totale e incondizionata, solo noi potevamo vederlo, solo noi non altri . Non era giorno di visite o …

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Contrariamente a quanto appare in superficie, e nonostante i proclami di libertà e  affrancamento dai bisogni materiali e dai condizionamenti culturali, c’è un macigno che opprime l’individuo oggi nella società.      Si chiama uniformità, pensiero unico, quasi un’entità trascendente, metafisica, che aleggia su tutti e condiziona la vita di ognuno.        È una Bibbia, una Torah di principi , regole, adempimenti, che si pretende che tutti conoscano  e a cui tutti debbano adeguarsi.    Invisibili e irrintracciabili   gli autori di tutto questo, forse non ci sono, o sono alieni venuti dallo spazio.    Il fenomeno è peculiare dell’Occidente ma tende …

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La medicina sino a qualche anno fa aveva come fondamentale cardine la clinica,  cioè quel complesso di manovre che il medico al letto del malato pone in essere, per abbozzare una diagnosi e poi confermarla con ausili strumentali ,al fine di proporre la terapia più appropriata.     Questo vale anche e ancora di più nelle urgenze , quando i tempi sono necessariamente più stretti.     L’altro giorno si è presentata al pronto soccorso di un  Ospedale una donna che da alcune ore lamenta violenti dolori addominali.    Viene visitata verosimilmente e trattenuta nei locali del Pronto Soccorso per seguire l’evoluzione del quadro …

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E’ PASSATA LA COMETA.                     

Morire giovani, incontrare il destino dietro una curva della strada percorsa ogni giorno quasi senza guardare.     Seguire un filo misterioso sino a quell’ultimo appuntamento, con negli occhi l’inquietudine di chi non ha domani e deve vivere tutto e subito finchè c’è tempo .     Ogni giorno è una nuova sfida, le ore non si appressano con il lento incedere dell’onda  del mare appena mosso , ma si infrangono e mugghiano e accendono passioni , offuscano la ragione, costringono ad urlare e combattere, e poi a lasciarsi andare stremati.      C’è un modo di vivere che è fatto di …

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Costruzioni coloniali sopravvivono nelle strade dell’Indocina francese.       Due piani, il superiore è un lungo terrazzo coperto, su cui si susseguono persiane chiuse.   Nascondono stanze di passione, di ozi disperati, di putrescenza ammiccante.     Un passato defunto ma resta il profumo, la nostalgia assurda.    Gente intorno, in una modernità immemore.     La rara opulenza prende forme occidentali, straordinariamente belle, ma estranee al mio bisogno di identità.     Gli occhi rincorrono il desiderio d’Europa.  Bianco sbiadito dal sole e dall’abbandono nei terrazzi chiusi con le imposte decrepite serrate.  Immagino vestiti bianchi di lino, barbe lunghe, capelli intrisi di umidità, malamente coperti da panama sgualciti.  …

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Gioele abitava nel borgo, in un vicolo stretto che collega  corso Ippolito Borghesi  a via Fulgenzio Petrelli.   Le due strade decorrono parallele, dopo la loro origine dalla Flaminia nel  tratto stretto in salita, in cui la consolare si impegna, prima di arrivare nella piazza principale del paese.    Piazza dei martiri, a ricordo dei caduti della prima guerra mondiale , i  nomi dei quali sono scolpiti sulla facciata del palazzo municipale sotto un’aquila arcigna che sa di un cielo incombente, gravido di sciagure per gli umani.     La gloria celebrata dalle parole scolpite sotto l’elenco dei martiri è una gloria tutta umana …

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