PRESENTAZIONE
L’opera di Marcello Paci, “ Raccolta di pensieri per sopravvivere al nichilismo,” è una finestra aperta sulla quotidianità di ieri e di oggi, è uno sguardo attento ai grandi temi e alle problematiche complesse che la vita impone con forza, giorno dopo giorno, alla riflessione di una società civile spesso disattenta, superficiale, frettolosa, poco incline alla riflessione.
Attraverso le sue pagine l’autore sembra voler dire che i valori esistono ancora e che la vita potrebbe avere un percorso migliore se tutti agissero secondo coscienza, quella coscienza distratta da falsi modelli e da pretese ricchezze.
L’opera propone una lettura di “Storie di uomini e di medicina “, di “Ritratti”, di “Storie vicine e storie lontane”, di “Riflessioni” e di una “Miscellanea”; è così che ha suddiviso i suoi pensieri sottotitolandoli quasi a voler guidare la lettura.
In “Storie di uomini e di medicina” emergono le tragedie quotidiane di chi si droga, di chi spera in un posto di lavoro, di chi vale, ma non è valutato, di chi ha la forza di attendere la morte non con la superbia di chi pensa di sapere tutto, ma con l’accettazione religiosa della vita e della morte stessa, di chi è confuso e incontra la saggezza dell’anziano e la parola buona. Sicuramente squarci di vita vissuta, “Bozzetti” se vogliamo intenderli verghianamente parlando.
E ancora “Ritratti” di cose, di paesaggi, di ambienti, di uomini e donne con le loro storie, le loro speranze e il loro status ( Carnevale, il Clochard di Foligno ne è un esempio).
E “Storie vicine e storie lontane” in cui il dato storico e l’analisi storica si intrecciano con l’arte, con l’economia, con la società, con la morale e l’etica.
Poi le “Riflessioni” in cui i toni diventano più decisi e l’autore nel suo raccontare è più critico, analitico e sofferente.
Anche qui emerge il rapporto medico – paziente e come questo è stato stravolto dalla società delle carte, un esempio è il pensiero sul “Consenso informato” in cui Paci denuncia, quasi urla la fine del rapporto profondamente umano che lega medico e ammalato, per lasciare il posto all’informazione fredda che annuncia la malattia, le conseguenze, gli interventi e anche la fine.
E poi ancora “Miscellanea” in cui i pensieri diventano poesie e i versi trasformano la crisi dell’uomo in un progetto di rinascita dell’avventura umana.
L’opera di Paci si può dire che fa il punto proprio sull’avventura umana- esistenziale dell’uomo attraverso una lunga riflessione a più voci, che intreccia pensieri, fatti, momenti, vite, immagini, valori e crisi di valori. Le voci “diverse,” chiaramente pluralistiche, arricchiscono lo scenario e il panorama, suggestive e tenere allo stesso tempo e velate spesso di malinconia e di nostalgia per la verità.
Sotto questo profilo è come se Paci tenesse costantemente presente “chi è stato”, “chi è” , e “ verso dove, consapevolmente, vuole andare”.
Viaggiare, sì viaggiare ….. “ ma anche tenere fermi il presente, l’oggi, i fotogrammi della vita, le luci, le ombre del film della vita, la sceneggiatura e il copione, i protagonisti e le comparse.
Si tratta, pertanto, di una malinconia velata d’inquietudine: di quella inquietudine che fa crescere con la coscienza del viaggio verso l’infinito.
Per questo l’opera del Paci deve essere letta da tutti, ma soprattutto dai giovani, perché non è solo un messaggio da leggere, ma è un luogo dell’anima.
Riace, lì 01-07-2012