TRENI
I treni arrivano e partono nella casa di mattoni rossi bordati di bianco travertino, nostalgia fascica, attesa di un ritorno, di una nuova partenza. Si muovono i treni, incessantemente, e con loro gli umani, ancora stanchi delle strade fangose d’Europa, da un monastero all’altro, a pregare Dio per non impazzire, con i morsi della fame e del freddo, bagnati nelle lane grezze, intrise di pioggia. Briganti sulle strade, li depredano, li lasciano agonizzanti sul ciglio della strada. Poi furono littorine, tartarughe, pendolini, frecce. Tutto ferro e corrente elettrica, corrono su rotaie, i bagni sempre lordi, non bisogna pisciarci, quando il treno è fermo.