L’abbigliamento era perfetto senza una sbavatura: jeans appena logori, scarponcini, maglioncino aderente in tinta, leggero, a coprire un fisico asciutto, capelli corti un po’ imbiancati, pettinati in avanti senza pretesa di coprire un’iniziale calvizie frontale, occhiali chiari con una montatura alla moda, elegante. Sul vano bagagli, un montgomery e uno zainetto firmato, il viso rasato, occhi mobili, intelligenti. Quasi costantemente al telefono, senza ostentazione, con naturalezza, senza preoccuparsi di quelli intorno. Voce a tratti squillante come se non avesse alcuno intorno. Colloqui di lavoro, un lavoro intellettuale, universitario. Parole non solo di scienza, ma di equilibri politici, di carriere, d’incontri …
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